Albo 2010

Tutte le Itwiinners del 2010.

“Migliore Inventrice”: Angela Serpe

“Migliore Inventrice”: Angela Serpe

Angela Serpe è nata a Napoli e si è laureata in Chimica presso l’Università di Cagliari, dove ha poi ottenuto diverse borse di studio e assegni di ricerca fino a ricoprire il ruolo di ricercatrice e docente dell'Università di Cagliari e, contemporaneamente, di Vice Presidente dello Spin Off Universitario 3R Metals Srl, che si occupa di Ricerca nel Recupero e Riciclo dei Metalli, in particolare quelli preziosi. Angela ha una vasta esperienza di ricerca nell'ambito di metodi chimici eco-compatibili per il recupero dei metalli preziosi da rifiuti Hi-Tech, che tratta dal 1997. Questa intensa attività le ha permesso di ottenere significativi risultati nel recupero del palladio da catalizzatori automobilistici esausti e nel recupero di oro e rame da rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. I metodi sviluppati da Angela, oggetto di brevetti europei e di pubblicazioni scientifiche di rilievo, sono basati sull'uso di sostanze capaci di coniugare efficienza nel recupero dei metalli preziosi a un basso impatto ambientale e condizioni operative blande, a differenza dei metodi comunemente utilizzati per lo stesso scopo. Questo modo di operare consente il recupero dei rifiuti in un’ottica di eco-compatibilità dei prodotti ad alta tecnologia e soprattutto dei metalli nobili, generalmente scarsi e di alto valore economico. La sua idea d’impresa, in particolare sul recupero di Palladio da catalizzatori automobilistici esausti, ha ottenuto il premio “Start Cup Trieste 2005” e si è posizionata tra le prime dieci nella competizione nazionale “Premio per l’innovazione”, che si è tenuta a Padova nel 2006.

“Migliore Innovatrice”: Carla Ferreri

“Migliore Innovatrice”: Carla Ferreri

Carla Ferreri è nata a Napoli e si è laureata in Farmacia all'Università di Napoli nel 1979 specializzandosi in Farmacia Ospedaliera nel 1981, ma la passione per la sintesi organica e la chimica farmaceutica l’ha portata prima nel 1983 all'Università di San Diego, California, collaborando con il gruppo del Prof. E. Wenkert, e poi dal 1984 presso il Dipartimento di Chimica Organica e Biologica dell'Università di Napoli, ricoprendo il ruolo di ricercatore. Dal 2000 ha iniziato a collaborare con il dott. Chatgilialoglu nel campo dei radicali liberi, e dal 2001 ha ricoperto il ruolo di ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Bologna. Attualmente è Primo Ricercatore presso l’ISOF-CNR nell’Area di Ricerca di Bologna. Gli interessi di ricerca di Carla riguardano il campo della chimica dei radicali liberi in condizioni biomimetiche, gli studi di processi radicalici e biomarcatori correlati a meccanismi biologici con applicazioni nelle scienze della vita. Nel campo della lipidomica della membrana cellulare Carla si è interessata ai cambiamenti che avvengono a carico degli acidi grassi presenti nei fosfolipidi di membrana in condizioni fisiologiche e patologiche. Da tale ricerca è scaturito il progetto innovativo “Il profilo lipidomico di membrane cellulari: un approccio molecolare applicato alla salute umana” con larga applicabilità per la medicina e la qualità della vita. Carla guida la R&D dell’azienda Lipinutragen, spin-off del CNR presso l’Area di Ricerca di Bologna, con la quale è stato portato avanti il progetto. È stato sviluppato - a livello sia industriale che commerciale - un originale prodotto denominato FAT PROFILE® (marchio comunitario registrato) per l’analisi lipidomica delle membrane cellulari. L’analisi lipidomica proposta nel FAT PROFILE® permette al medico o operatore della salute di conoscere informazioni molecolari sullo stato della membrana cellulare del suo paziente, stato che scaturisce dall’insieme di vari fattori: le abitudini di vita e il metabolismo del soggetto, la dieta e la presenza di stress cellulare. L’allontanamento dalla normalità dei valori di acidi grassi presenti nella membrana, per deficienza enzimatica, metabolica o dietetica, può far partire una situazione di difficoltà cellulare, anche senza che siano manifesti sintomi di malattie. Oltre all’analisi, viene ottenuta una caratterizzazione del profilo lipidomico, con l’intervento nutrizionale e nutraceutico personalizzato all’esigenza del soggetto ed anche mirato al raggiungimento della membrana cellulare, ripristinandone l’equilibrio lipidico.

Premio ITWIIN Puglia: Paola Lavermicocca

Premio ITWIIN Puglia: Paola Lavermicocca

Paola Lavermicocca è primo ricercatore dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del CNR di Bari ed è microbiologa alimentare esperta nell’applicazione di microrganismi utili a migliorare la qualità funzionale di alimenti della tradizione mediterranea. Titolare di brevetto europeo (EPB1) e di PCT, Paola sta attuando processi di innovazione coinvolgendo industrie agro-alimentari italiane. L’innovazione riguarda la realizzazione di una linea di gustosi prodotti probiotici vegetali di assoluta novità per il mercato nazionale e mondiale che consentono di assumere batteri benefici (batteri probiotici) con squisiti ortaggi “Made in Puglia”: una decina di olive o un contorno di carciofini o un mix di verdure sono sufficienti ad arricchire la dieta di miliardi di batteri vivi e attivi utili al benessere gastro-intestinale. Questi prodotti rappresentano una valida alternativa al consumo dei più diffusi prodotti a base di latte presenti sul mercato quali bioyogurt o alle colture concentrate di batteri probiotici disponibili in farmacia. Le verdure probiotiche rappresentano un innovativo “alimento-benessere” idoneo per diete a basso contenuto calorico e di colesterolo e sono particolarmente indicate per consumatori con intolleranze al lattosio. Importanti sviluppi medico-scientifici realizzati in collaborazione con medici gastroenterologi hanno dimostrato che una dieta arricchita di verdure probiotiche è efficace nell’arricchire la flora microbica e nel migliorare la funzionalità intestinale. L’innovazione basata su metodologie microbiche brevettate è realizzata in collaborazione con un gruppo alimentare italiano attraverso un efficace trasferimento tecnologico che sta portando alla realizzazione del prodotto commerciale autorizzato dal Ministero della Salute.

THE PREMIO AWARD: Stefania Mondello

THE PREMIO AWARD: Stefania Mondello

Stefania Mondello è nata e ha studiato in Sicilia. Nel 2008 è approdata in Florida (USA) al Dipartimento di Anestesiologia dell’Università della Florida presso lo Shands Hospital di Gainesville, istituzione della quale è attualmente "research fellow". La sua attività di ricerca l’ha portata in numerose strutture italiane (tra cui l’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova e l’Ospedale Maggiore di Bologna) ed estere, quali l’Alexandra Hospital di Atene, la University College London Medical School di Londra, fino al "salto" negli States, dove attualmente Stefania ha una posizione di “Clinical Scientist Investigator” anche presso la privata Banyan Biomarkers di Alachua (Florida), società spin off dell’Università della Florida leader nello sviluppo di prodotti diagnostici in vitro per il rilevamento di traumi cranici. Il suo progetto, nel campo della medicina, riguarda l’analisi e lo studio di particolari biomarcatori presenti nel sangue e nel liquido spinale cerebrale in seguito a trauma cranico, e la loro correlazione con dati clinici. L’obiettivo di questo studio è di fornire il primo test ematico che permetta un’affidabile e veloce diagnosi, un più accurato monitoraggio e una precisa valutazione prognostica di danno cerebrale, cambiando l’attuale pratica clinica. Questo consentirà una migliore comprensione dei meccanismi patogenetici e quindi la messa a punto di terapie mirate e più efficaci, per quella che in Europa è la patologia responsabile del maggior numero totale di anni vissuti con invalidità in seguito a trauma, ed è, globalmente, la principale causa di morte e disabilità in bambini e giovani-adulti.

PREMIO DISTI-TELPRESS: Debora Fino

PREMIO DISTI-TELPRESS: Debora Fino

Debora Fino è nata a Torino e si è laureata in Ingegneria Chimica presso il Politecnico di Torino. Attualmente è ricercatrice presso il Dipartimento di Scienza dei Materiali e Ingegneria Chimica e si occupa di tematiche quali il trattamento catalitico delle emissioni, lo studio di filtri catalitici per il trattamento dei fumi e lo sviluppo di processi e di impianti avanzati per la desolforazione nelle celle a combustibile, ecc. Tutta l’attività di ricerca di Debora trae la sua motivazione dalla necessità di limitare quanto più possibile la quantità di particolato carbonioso emessa nell’atmosfera, specialmente di particelle aventi dimensioni comprese fra 10 e 200 nm (PM0.1). Queste ultime riescono infatti a penetrare i polmoni senza essere filtrate dalle prime vie respiratorie. Superano in questo modo la membrana cellulare, per fluire attraverso il sangue e raggiungere addirittura il cervello. La pericolosità del particolato carbonioso ha indotto la Comunità Europea a fissare dei limiti molto severi in questo campo e quindi la necessità di sviluppare tecnologie che permettano di ridurre le emissioni di polveri sottili di tipo carbonioso in atmosfera. Dopo anni di ricerche che l’hanno portata allo sviluppo di trappole catalitiche innovative, attività che le è valsa il Premio Italgas Debut in Research 2004, Debora ha scoperto che gli attuali sistemi di rigenerazione dei filtri anti-particolato (FAP) può portare a notevoli emissioni di particelle PM0.1. Quest'importante scoperta ha portato alla rivisitazione progettuale del filtro, attualmente oggetto di studio e di innovazione. Inoltre, il meccanismo che porta alla formazione di ulteriore particolato PM0.1 nella fase di rigenerazione dei filtri nei motori diesel, è comune ad altri contesti applicativi, quali ad esempio la stampa laser e l’incenerimento dei rifiuti. Debora porta avanti questi importanti temi scientifici e tecnologici attraverso la collaborazione con numerosi centri di ricerca, aziende ed enti italiani ed esteri con finanziamenti anche di milioni di euro provenienti da contratti nazionali ed europei. La vasta attività di ricerca è documentata da numerose pubblicazioni di livello internazionale, alcune delle quali premiate da riviste e comitati di congressi per contenuto di innovazione e per numero di citazioni.

Menzione speciale per la Cultura e la Salvaguardia dell’ambiente: Franca Severini

Menzione speciale per la Cultura e la Salvaguardia dell’ambiente: Franca Severini

Franca Severini è nativa di Lucca, il più importante polo cartario d’Europa, dove, ispirandosi a un’idea pensata per la prima volta a Buenos Aires, ha fondato ZonaFranca. ZonaFranca è una casa editrice di cartone, accessori per la cultura in materiali riciclati, organizzazione e immagine di eventi e mostre su supporti di riciclo. Tutte le pubblicazioni create unite allo stile dell’immagine degli eventi realizzati rispondono al carattere e al messaggio della materia riciclata, legata anche alla tradizione industriale e culturale del territorio di origine e quindi facilmente riconoscibili. L’azienda creata da Franca rappresenta la voce e l’immagine sia culturale che industriale del settore cartario lucchese. La casa editrice ha in catalogo circa trenta titoli divisi in zone in base agli argomenti trattati, che spaziano dalla scienza alla ricerca e alla critica. Accanto allo stretto rapporto di collaborazione con le industrie cartarie, ZonaFranca lavora con le Istituzioni locali, che hanno individuato nel materiale riciclato il messaggio che più di tutti comunica l’innovazione sia concettuale che di immagine per tutto il territorio.

Menzione speciale per il Futuro dell'Economia: Giuseppina Grimaldi

Menzione speciale per il Futuro dell'Economia: Giuseppina Grimaldi

Giuseppina Grimaldi è nata a Vicenza e fin da giovanissima ha mostrato doti imprenditoriali di spicco nel settore artigianale, in particolare orafo, che l’hanno portata a fondare a Vicenza la sua azienda di produzione e commercio di prodotti orafi, Naoto. Naoto ha una sede anche in Inghilterra, a Londra. Accanto all’attività imprenditoriale vera e propria, Giuseppina si è occupata di organizzazione e sviluppo aziendale seguendo un percorso di formazione mirato, fino a diventare consulente del settore. Ha ricoperto diversi incarichi in API Vicenza ed è attualmente la coordinatrice del gruppo APID Vicenza, oltre che membro del Coordinamento Nazionale di APID. Fa parte del Comitato Imprenditoria Femminile della CCIA di Vicenza. Giuseppina ha voluto mettere la sua esperienza di imprenditrice e le conoscenze acquisite negli anni a servizio delle giovani aspiranti imprenditrici della provincia di Vicenza, creando un incubatore imprenditoriale dedicato proprio alle donne che, pur nel particolare momento di crisi, hanno voglia di sviluppare una propria idea imprenditoriale. L’incubatore mette a disposizione delle potenziali imprenditrici spazi e servizi, in particolare il mentoring delle socie APID, già affermate imprenditrici, e di professioniste esperte partner dell’associazione.